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Charles de Brosses


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da “Lettres Familiares” (1739)

24 novembre 1739
« La posizione di Napoli e quella di Genova hanno molti punti in comune; tutt’e due si trovano in fondo ad una specie di golfo e si stendono a mezzaluna lungo la riva, contro una roccia. Napoli merita di essere preferita. Il clima è ben più generoso e ridente; la baia è tanto ben formata che la vista ne abbraccia tutta la cerchia. Il colle di Posillipo la chiude da un lato, dall’altro il Vesuvio, e più lontano il Capo di Sorrento; di fronte l’isola di Capri la conchiude e fa da sfondo alla città. Lungo tutto il suo arco, da Posillipo fino a Castel dell’Ovo, si stende una sorta di larga strada chiamata la Piaggia, volgarmente detta Chiaia, fiancheggiata da case, da un lato, e dall’altro aperta sul mare ».

dopo qualche giorno, visitando Pozzuoli, Baia e Miseno
«Il golfo di Baia e la sua collina a semi-anfiteatro, famosa tra i Romani come il più voluttuoso luogo d’Italia, è come quelle vecchie beltà le quali, dietro un volto devastato, lasciano ancora indovinare, attraverso le rughe, le tracce delle antiche grazie; ormai non è altro che una collina piena di boschi e di catapecchie, che si specchiano in un mare sempre limpido e calmo. Quasi si ignora qui che cosa sia il freddo o l’inverno, perchè qui e nei dintorni la terra è di natura assai calda. Per questo vi venivano i Romani in villeggiatura alla fine di autunno »

ed è così concentrato ed assorto, che non può fare a meno di esclamare
«Oh napoletani, amici miei, che fate mai delle vostre ricchezze, se non le impegnate a far rinascere in questi luoghi le antiche delizie?!»