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I “misteri isiaci”


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da “I misteri isiaci” in “Napoli Esoterica”
di Mario Buonoconto

I “misteri isiaci” restano i più importanti e segreti di quanti Neapoli assorbì e subì nella sua lunga storia “esoterica”. Iside era identificata nella Luna ed è interessante notare come una civiltà “solare”, come quella napoletana, vivificata e “nutrita” da sempre dalla gioia dell’astro della luce e della vita, presenti questa particolare predilezione per l’astro della notte e del mistero. Solo conoscendo la forza trascinante dei “riti lunari” praticati per lungo tempo dagli Alessandrini di Napoli – rituali notturni legati al nascere ed al tramontare della Luna – si può capire il grande amore dei napoletani per la Luna e per quel “vissuto di notte” che fino a qualche decennio addietro fu il carattere più “segreto” della città. Una antica tradizione indica nei ruderi di una villa romana a Marechiaro (“il palazzo degli Spiriti”) e a Posillipo (“la Scuola degli Spiriti”) i “luoghi” di accadimenti misteriosi e di “presenze” notturne che si testimoniano nei nomi stessi che il popolo ha tramandato. Il tutto è da attribuirsi alla antica (ed ancora in parte operante) scuola “spiritica” napoletana che operò delle “evocazioni” proprio in quei ruderi dove erano presenti le “forze” magnetiche dei “luoghi di forza”.

Infatti, in alcune parti della Terra si sommano, più che in altre zone, delle componenti magnetiche naturali – dovute alla composizione stessa delle rocce o del terreno – che permettono l’avverarsi di alcuni fenomeni particolari normalmente attribuiti alla volontà divina. E gli antichi sapienti, gli “iniziati”, sapevano riconoscere dal diverso colore e sviluppo della vegetazione, o dalla assoluta mancanza della stessa, dalla diversa disposizione delle pietre, dalla presenza di una particolare temperatura della roccia, quei particolari “luoghi delle forze” sui quali si sarebbe potuto operare per ottenere il “fenomeno magico” (come ad esempio la levitazione).